Statuti, conti, personale: il nuovo Terzo settore chiama i professionisti. Focus tra profit e non profit

non profit • press

01 maggio 2021

Articolo per il Sole 24 Ore, intervista a Monica De Paoli

Partnership e continuità degli enti

«Con la riforma, il Terzo settore può solo crescere: sul fronte della trasparenza, dell’accountability, della professionalizzazione di chi ci lavora». È il punto di vista di Monica De Paoli, notaio e cofounder dello studio Milano Notai, specializzata nella normativa del non profit da oltre 20 anni.

Un periodo di crescita costante del settore, sia per il numero di istituzioni (359mila), sia per il numero di dipendenti (quasi 900mila).

«La riforma – spiega il notaio De Paoli – ha disciplinato nuove forme di collaborazione tra gli enti del Terzo settore e la Pubblica amministrazione. Soprattutto nei campi del welfare e dell’assistenza alle persone, è sempre più evidente la necessità di una collaborazione tra il pubblico e il privato sociale. Anche il mondo delle imprese si sta orientando sempre più verso la corporate social responsability, o verso modelli come le società benefit, in un’ottica di maggiore sostenibilità sociale della propria azione. Insomma, si prospettano collaborazioni anche tra profit e non profit che esulano dagli schemi classici».

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