Finanziamento delle comunità energetiche: le alternative possibili

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05 novembre 2024

Infobuildenergia
 
Per sostenere lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili occorre puntare su modalità di finanziamento capaci di creare interesse. Alcune sono state messe in luce in un recente convegno di Italia Solare.

 

Le opportunità di finanziamento delle comunità energetiche sono di crescente interesse per molti soggetti che intendono svilupparle e realizzare impianti. Occorre comprendere come muoversi, ricordando sempre che sono realtà nate formalmente da pochi mesi.

Lo ha ricordato Andrea Brumgnach, vicepresidente Italia Solare e coordinatore del gruppo di lavoro CER e autoconsumo diffuso, in occasione di “Solar Finance”, evento dedicato a illustrare le modalità di finanziare i progetti fotovoltaici.

«Le comunità energetiche rinnovabili sono nuove: i portali sono stati aperti ufficialmente dal GSE lo scorso 8 aprile. Come tutti i meccanismi nuovi e complessi, esistono elementi che bisogna comprendere bene per svilupparli adeguatamente. Pensiamo, per esempio, al soggetto giuridico», riferendosi all’obbligo normativo prescritto per le CER di assumere la natura di soggetto giuridico autonomo rispetto ai partecipanti alla stessa e così possa esercitare diritti ed essere soggetto a obblighi.

Finanziamento delle comunità energetiche: l’ipotesi delle società benefit

In questa fase di mercato, come si caratterizza il finanziamento delle comunità energetiche?

Giovannella Condò, fondatrice di Milano Notai, ha ricordato, a questo proposito, che le CER non hanno l’obiettivo di realizzare profitti finanziari.

Lo ha sottolineato, tra l’altro, lo scorso luglio l’Agenzia delle Entrate nella Risoluzione n. 37, scrivendo che:

“L’attività di condivisione e i relativi scambi economici fra la CER e gli utenti che la rendono possibile non costituiscono un profitto finanziario, ma l’esercizio dell’attività di interesse generale di condivisione”.

Una possibilità aperta può essere la società benefit, forma giuridica d’impresa che integra nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, anche precise finalità di beneficio comune. 

Questa forma sarebbe l’ideale per aprire al finanziamento delle CER. La società benefit «è una società di capitali e come tale potrebbe essere finanziata e potrebbe prestare garanzie».

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