Dieci domande e dieci risposte sul testamento solidale

press • successioni e trusts

04 aprile 2022

Contributo di Monica de Paoli per Vita Magazine

Posso vincolare il mio lascito alla realizzazione di un progetto specifico? Nel testamento solidale posso prevedere che il beneficiario si prenda cura dei miei cani o gatti? Come faccio ad essere sicuro che le mie volontà verranno rispettate? Cinque milioni e mezzo di italiani stanno pensando di fare un testamento solidale: nello speciale Vita Plus i notai rispondono a dubbi e domande. Scarica la guida.

 

Un italiano su cinque, fra gli over50, dice di aver già fatto un testamento solidale o di essere intenzionato a farlo: si tratta di oltre 5 milioni e mezzo di persone.

Tra corna e gesti scaramantici, fino a pochi anni fa l’argomento era un tabù mentre oggi si è ormai fatto strada un cambiamento culturale che guarda al testamento solidale come ad un’opportunità: quella di destinare una parte dei propri beni per le cause in cui abbiamo creduto, di poter contribuire al bene comune, di essere utili agli altri anche quando non ci saremo più. Scrivere le ultime volontà a questo punto non riguarda più solo chi non ha eredi o chi ha grandi patrimoni, ma tutti. È un gesto di libertà e di solidarietà, nella consapevolezza che il lascito più piccolo, senza nulla togliere ai figli e agli eredi, unito agli altri ha il potere di fare la differenza. È un gesto sempre più condiviso in famiglia, perché trasmettere un’eredità fatta non è solo questione di beni materiali ma anche di valori, tant’è che sei italiani su dieci, fra quelli intenzionati a fare un testamento solidale, ne parlerebbero prima con i propri cari.

 

 

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