La massima numero 211 del Consiglio Notarile di Milano ricostruisce la sequenza pubblicitaria affinché possa darsi efficacia a un’operazione di trasformazione transfrontaliera “in uscita” in altro paese europeo.
Il primo documento che deve essere oggetto di deposito è il progetto di trasformazione. L’iscrizione presso il registro delle imprese deve precedere la decisione di almeno trenta giorni.
Successivamente deve essere oggetto di deposito per l’iscrizione la decisione di approvazione del progetto.
Obbligato ad effettuare questo deposito è il notaio che riceve il verbale della decisione dei soci, il quale ha trenta giorni per pubblicizzarlo.
La massima precisa inoltre che l’efficacia della decisione deve ritenersi subordinata al rilascio del certificato preliminare, cui è tenuto il notaio, e dell’attestazione di espletamento del controllo di legalità effettuato dall’autorità estera.
Un terzo adempimento riguarda il certificato preliminare, che va depositato, unitamente all’attestazione dell’autorità estera con esito positivo del controllo di legalità, una volta iscritta la delibera di trasformazione transfrontaliera.
Al deposito può procedere tanto il notaio, quanto l’organo amministrativo della società.
Perfezionatosi il terzo adempimento con l’iscrizione, la trasformazione è efficace. Mediante il sistema di interconnessione dei registri delle imprese la società verrà cancellata dal registro imprese italiano e iscritta in quello estero.
Rimane fermo anche il funzionamento del canale tradizionale che consente anche al notaio di depositare nel registro imprese italiano i documenti che attestano l’iscrizione nel registro estero, così da ottenere la cancellazione da quello italiano.
"Trasformazione transfrontaliera: l’atto italiano può integrare il contenuto della decisione verbalizzata all’estero" - Link all'articolo
